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Portinerie di quartiere

Le portinerie rappresentano il cuore dei progetti comunitari e del servizio LSC. Collocate in alcuni quartieri di cinque comuni ticinesi, le portinerie sono dei luoghi a disposizione dei cittadini, sia come luoghi di ritrovo e di ascolto, 
sia come catalizzatori d’iniziative solidali volte al benessere della comunità.

Atelier da Capo

DaCapo è un atelier di sartoria che si occupa di dare nuova vita a vestiti e tessuti vari, trasformandoli in nuovi ed unici abiti. Oltre a questa attività, DaCapo svolge anche la funzione di portineria di quartiere all’interno di un palazzo situato in via Ghitello 4 A a Morbio inferiore.

Lavoro sociale comunitario

Il servizio LSC di Pro Senectute Ticino e Moesano si occupa di sviluppare dei progetti comunitari (o «di quartiere») inseriti in contesti urbani di alcuni comuni ticinesi, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso solidarietà e mutuo aiuto, prevenendo l’isolamento sociale.
Queste iniziative sono fondate sull’idea che una comunità più coesa e solidale sia un fattore determinante per il benessere dei cittadini e che, in particolare, permetta di migliorare la qualità di vita degli anziani di oggi e di domani.
L’equipe del servizio LSC svolge anche un lavoro di consulenza, quando richiesto, per lo sviluppo di progetti comunitari promossi da altri attori del territorio ticinese.
In questi casi, il personale educativo non è coinvolto in prima persona nel progetto in questione, ma rappresenta una figura di supporto per l’elaborazione e la realizzazione di tali iniziative.

Inserimenti USSI / URAR

Oltre ai progetti comunitari, il servizio LSC si occupa anche di inserimenti sociali di persone in assistenza che svolgono delle misure d’inserimento della durata di sei mesi presso la fondazione. Queste misure, dette di Attività di Utilità Pubblica (AUP), sono il risultato di un contratto stipulato con USSI, l’Ufficio del Sostegno Sociale e dell’Inserimento di Bellinzona.
Le misure AUP di inserimento sociale sono accessibili anche alle persone seguite dall’ufficio dei richiedenti d’asilo e dei rifugiati (URAR).
I collaboratori AUP, quindi le persone che stanno seguendo queste misure, sono inseriti in vari contesti lavorativi. A partire dalle portinerie di quartiere, in cui sono coinvolti nelle attività che caratterizzano questi spazi, ma anche nei comuni e nelle aziende private del territorio.

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